destionegiorno
Ci aspetta qualcosa,
dentro quello che resta
nel gocciolare del tempo,
nella moltitudine di cieli,
nei luoghi dove... leggi...
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Erano stagioni luminose
risciacquate da un’aria limpida,
erano giorni vissuti nel sole.
Ora è il rosso che
rotola sulla... leggi...
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Marco Favaloro
Si avvicina quel rumore
che invocava il sacro canto
della lotta.
Il germe che ha diviso
le menti nel torbido.
Aspettava di risorgere
l’erba selvatica,
che si nutre di sangue
e di odio.
Assomiglia al precipizio
di quell’epoca,
con il passo degli stivali,
e i colpi che riecheggiano
nell’aria.
Si accalcano gli imbonitori
per mistificare la trama
con il rullo dei tamburi.
Innalzando la bandiera
e l’onore con le bombe.
Mentre l’umanità
si schianta nel dolce
veleno dell’indifferenza.
Sorda al controcanto
dell’imminenza
di quella profezia,
scegliendo di non vedere.
Ha l’odore della polvere
la fine,
come la terra avvelenata,
le torri che crollano
e la parola in cenere.
Solo i coraggiosi
all’ultimo istante
scavalcano il fuoco,
e gli angoli bui.
Per scrivere con voce alta
una storia diversa,
dopo quella densa oscurità.
Sollevare gli occhi
dall’erba infestante
che soffoca il mondo.
Con la parola perfetta,
che abbaglia il sopruso.
Contiene la luce,
si scioglie nel bianco
della foschia
illuminando il pensiero.
E prende dimora
in un placido lido
la fioritura di un altro
seme.
L’ora per accendersi
dall’oscurità,
perché non resti
tutto come prima. |
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Hanno inserito questa poesia nei propri segnalibri: - Antonietta Angela Bianco
Possiamo elencare solo quelli che hanno reso pubblici i propri segnalibri. |
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Lirica che tocca le corde del cuore. Molto apprez= (Antonietta Angela Bianco)
zata. Un abbraccio e un caro saluto Marco (Antonietta Angela Bianco)
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